Avete visto il film The Matrix (il primo)? Bene, guardatevelo. Fidatevi, poi ne parliamo. Mi raccomando solo una cosa: non guardatelo come fosse un film di fantascienza, guardatelo come se fosse un documentario, scene prese dalla realtà.
Da qua in poi quello che scrivo è uno spoiler, quindi andate avanti solo se non avete visto il film.
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The Matrix è un film denso di simbologie e dalle molteplici interpretazioni; quella di cui mi interessa parlare qui è relativa ai livelli di autenticità (o illuminazione, direbbe Osho) della nostra personalità.
All'inizio del film Mr.Anderson vive una vita che, scopriremo poi, è pura finzione: il suo cervello è infatti collegato ad una simulazione informatica (quella che lui identifica come realtà) mentre il suo corpo fisico è invece altrove, nella realtà "reale". Solo la pillola rossa di Morpheus lo rende 'illuminato' e toglie la sua mente dal mondo finto risvegliandola alla realtà.
Anche in noi accade qualcosa di simile: il nostro corpo vive nel reale, la nostra mente (ego) vive invece scollegata dalla realtà "nuda e cruda", vive in un mondo fatto di regole, giudizi, interpretazioni, tutte sovrastrutture inconsce che ci sono state passate principalmente da chi ci accudiva durante l'infanzia e, in minor parte, dall'ambiente e dalle esperienze.
Queste sovrastrutture formano l'ego (in Matrix: l'immagine residua di sé), ovvero quella 'personalità' che noi 'siamo' per interagire col mondo e per interpretarlo, e quindi comprenderlo (esattamente come fa Mr.Anderson nel film).
Rimanere a diretto contatto con la realtà senza una Matrice, senza un Mr.Anderson ad interpretarla, è infatti una esperienza forte, spiazzante; senza un modello interpretativo della realtà la nostra mente non sa cosa fare: infatti il momento del risveglio, in Matrix, è un momento fortemente traumatico...Neo non è abituato a muoversi, nè sopratutto a vedere.
Neo: Mi fanno male gli occhi.
Morpheus: Perché non li hai mai usati.
E chi è l'agente Smith, se non quella nostra parte interna che ci minaccia continuamente, che ci fa credere che uscire dalla Matrice e diventare 'uomini liberi' sia pericoloso? Quanto è più comodo fare la scelta di Cypher, rinnegando la realtà e fuggendo negli schemi comodi e conosciuti di Matrix, invece di lottare, ogni giorno, per la libertà di essere uomini anziché schiavi!
Chi di noi può dire di vedere veramente il mondo? Siamo sicuri che il nostro ego non stia in realtà in mezzo, tra il nostro sé e la realtà, a costruire una Matrix?
E come si fa a svegliarsi? Basta guardare negli occhi la realtà o è prima necessario rileggere ed analizzare la nostra Matrice interna, per riuscire a fare a meno del nostro agente Smith e a guardare in faccia la realtà?